Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
DIAVOLO
Apri Voce completa

pag.92


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
» DIAVOLO
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
DIAVOLO.
Definiz: Nome universale degli angeli cacciati di paradiso. Lat. diabolus. Gr. διάβολος.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 90. Diavolo fera infernale non ha mai alcuna ragione in se; tutto 'l suo intendimento, e diletto è in fare male, e a coloro, che lo servono, dà più dolore, e pena.
Esempio: Tes. Br. 1. 11. Lo male fu trovato per lo diavolo, e non innanzi, e perciò è elli nulla.
Esempio: Dant. Inf. 21. E vidi dietro a noi un diavol nero.
Esempio: E Dan. Inf. 23. E 'l frate: i' udi' già dire a Bologna Del diavol vizj assai.
Esempio: Bocc. nov. 1. 20. Costui più tosto dovere essere nelle mani del diavolo in perdizione, che in paradiso.
Esempio: E Bocc. nov. 21. 5. Elle son tutte giovani, e parmi, ch'ell'abbiano il diavolo in corpo.
Esempio: Pass. 230. Il santo padre raccese il fuoco, intorno al quale sedendo questa diavola, ed egli appresso di lei ec.
Esempio: Buon. Fier. 1. 5. 1. Noi vi farem la scala, Belle diavole nostre, al nostro albergo.
Definiz: §. I. Diavolo, e Diavolo scatenato, diciamo per lo stesso, che Nabisso nel signific. del §. Lat. effraenis, improbus. Gr. ἀλάστωρ.
Definiz: §. II. Diavolo è anche Parola, che talora si dice riempitivamente per modo di dispregio da chi è adirato, o per maraviglia. Lat. meherclè, aedepol, vah.
Esempio: Bocc. nov. 54. 2. Come diavolo non hanno, che una coscia, e una gamba?
Esempio: E Bocc. nov. 77. 42. E da che diavol ec. se' tu più, che qualunque altra dolorosetta fante?
Esempio: Ar. Cass. 4. 7. Chi diavol Gli ha data la tua veste.
Esempio: Fir. As. 16. Or che diavolo sarebbe ella mai, se non un'ostessa?
Definiz: §. III. Avere il diavolo nelle braccia, vale Avere nelle braccia una forza soprannaturale, o grandissima. Lat. miris viribus esse. Gr. δαιμόνιον εἶναι τῇ δυνάμει.
Esempio: Malm. 9. 55. Finalmente i' ho 'l diavolo nelle braccia, E sono, e sarò sempre una bestiaccia.
Definiz: §. IV. Avere il diavolo, o il gran diavolo addosso; vale Esser nelle furie, Imperversare. Lat. omnia susdeque ferre. Gr. ἄγειν, καὶ φέρειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 17. 66. Quello Agricane ha il gran diavolo adosso.
Esempio: Varch. Suoc. 5. 3. Da un canto costoro hanno il diavolo addosso.
Definiz: §. V. Avere il diavolo in testa, dicesi di chi sia scaltrito, ed accorto.
Esempio: Cecch. Inc. 3. 1. Egli è persona, che ha il diavolo in testa.
Definiz: §. VI. Avere il diavolo nell'ampolla, si dice del Prevedere con sagacità, ed accortezza ogni stratagemma, e invenzione. Lat. sagacem esse, rem divinare. Gr. μαντεύεσθαι.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 46. Ne' nigromanti finirà 'l mio motto, Che ognuno è Michel Scotto, Dicendo, nell'ampolla il diavol hanno, E con fatture assai corpi disfanno.
Esempio: Varch. Ercol. 78. Generalmente d'uno, che conosca il pel nell'uovo, e non gli chiocci il ferro, e sappia dove il diavol tien la coda, si dice: egli ha il diavolo nell'ampolla.
Esempio: Fir. Luc. 2. 5. In fine elle hanno il diavolo nell'ampolla.
Esempio: Ambr. Bern. 4. 5. In fine questi vecchi han proprio il diavolo Nell'ampolla.
Definiz: §. VII. Fare il diavolo, vale Imperversare, Entrare nelle furie maggiori. Lat. furere. Gr. μαίνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 23. 13. Il che io ho avuto, ed ho sì forte per male, che io credo, se io non avessi guardato al peccato, e poscia per vostro amore, io averei fatto il diavolo.
Definiz: §. VIII. Fare il diavolo, vale anche Fare ogni sforzo; che anche diciamo Fare il diavolo, e peggio. Lat. obnixè omnia agere, Terenz.
Esempio: Ar. Len. 3. 2. Non lo vorrà patir, e farà il diavolo.
Definiz: §. IX. Fare il diavolo, e peggio.
Esempio: Varch. Ercol. 84. Fare il diavolo, e peggio, è quando altri avendo fatto capo grosso, cioè addiratosi, e sdegnatosi con alcuno, non vuole pace, nè triegua, e cerca o di scaricar se, o di caricare il compagno con tutte le maniere, che egli sa, e può, e molte volte si dice per beffare alcuno, mostrando di non temerne.
Definiz: §. X. Entrare il diavolo, dicesi del Nascere tra alcuno discordia.
Esempio: Bern. Orl. 3. 2. 20. Come le trasse in mezzo agli animali, il diavol parve, che entrasse fra loro.
Definiz: §. XI. Darsi al diavolo, vale Disperarsi, Crucciarsi, o Affliggersi estremamente. Lat. orco se devovere.
Esempio: Lor. Med. Arid. 1. 1. Se e' sapesse, che e' venisse la notte in Firenze, o che egli spendesse pure un soldo, si darebbe al diavolo.
Definiz: §. XII. In proverb. Sapere dove il diavolo tien la coda, dicesi dell'Esser sagace, e astuto, e del Conoscere gl'inganni. v. Flos 251. Lat. et mihi belli pars est.
Esempio: Bocc. nov. 77. 5. Gli scolari ec. sanno dove il diavol tien la coda.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 27. Perocch'egli è malvagio, e pien di froda, E fa ben dove il diavol tien la coda.
Esempio: Varch. Ercol. 78. Generalmente d'uno, che conosca il pel nell'uovo, e non gli chiocci il ferro, e sappia dove il diavol tien la coda, si dice: egli ha il diavolo nell'ampolla.
Definiz: §. XIII. Parimente in proverb. Trovare il diavolo nel catino; vale Andare a desinare, o a cena, e trovare mangiato. Lat. coenâ comesâ venire, post tostum venire. Gr. κατόπιν τῆς ἑορτῆς ἥκειν.
Esempio: Salv. Spin. 4. 8. Egli è meglio aver a aspettar l'arrosto, che trovare il diavolo nel catino.
Definiz: §. XIV. Il diavolo è cattivo, perch'egli è vecchio; proverb. che vale, che L'esperienza, ed il tempo, aumentano l'astuzia, e la malizia. Lat. callidi veteratores senes.
Esempio: Lasc. Sibill. 1. 3. Non sai tu, ch'e' si dice, che 'l diavolo è tristo, e viziato, perch'egli è vecchio?
Definiz: §. XV. Il tuo diavolo è cattivo; e vale Il tuo genio è malizioso. Lat. malo genio agitaris.
Esempio: Bern. Orl. 1. 27. 41. Ma dubitar di ciò non gli è mestiero, Che il diavol di colei troppo è cattivo.
Definiz: §. XVI. Quando il tuo diavol nacque, il mio andava ritto alla panca; modo proverb. che vale, che Gli uomini d'età, come esperti, si possono difficilmente ingannare. Lat. annosa vulpes haud capitur laqueo. Gr. γέρων ἀλώπηξ οὐκ ἀλίσκεται πάγῃ.
Definiz: §. XVII. E parimente in modo proverb.
Esempio: Lasc. Gelos. 2. 4. Quando il diavolo vuole andare, dov'e' non può mettere il capo, ponvi la coda (e vale: Dove non ha luogo la forza, havvelo l'astuzia)
Definiz: §. XVIII. In proverb. Il diavolo è sottile, e fila grosso; e si dice dell'Essere il pericolo maggiore, che altri non crede.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 3. Sia nella buona ora; Il diavolo è sottile, e fila grosso.
Esempio: Lasc. Pinz. 3. 10. Il diavolo è sottile, e fila grosso.
Esempio: Malm. 10. 56. Mercecch'ei sa, che 'l diavolo è bugiardo, E quanto ei sia sottile, e fili grosso.
Definiz: §. XIX. E altresì in proverb. Il diavol vuol tentar Lucifero; si dice quando un, ch'è tristo, cerca d'aggirare un più tristo di lui.
Definiz: §. XX. Il diavolo non è brutto, o nero, come e' si dipigne; proverb. che significa L'affare non è così disperato, come apparisce.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 133. Una cosa vi voglio dire, come Uberto: il diavolo non è nero, come si dipigne.
Esempio: Ciriff. Calv. 3. 84. Ma il diavol non sia poi, qual pinto, è nero.
Esempio: Cecch. Dissim. 1. 2. Non ti alterar tanto, che tu sei una bestia; il diavolo non è brutto, come e' di dipigne.
Esempio: Malm. 4. 42. Ma perchè non è 'l diavol sempremai Cotanto brutto, quant'egli è dipinto, Quand'io più credo a gola esser ne' guai, Ecco al mio core ogni travaglio estinto.
Definiz: §. XXI. Al qual proverb. è simile quel detto de' Cant. Carn. 177. E poi chi vede il diavol da dovero, Lo vede con men corna, e manco nero.
Definiz: §. XXII. Pure in proverb. L'un diavolo caccia l'altro; si dice Quando e' si cerca di riparare a un disordine con un altro. Lat. daemonem expellit daemon; fallacia alia aliam trudit, Terenz.
Esempio: Red. cons. 1. 231. Io ho sempre a' miei giorni sentito dire, che un diavolo caccia l'altro.
Definiz: §. XXIII. Da del tuo al diavolo, e mandal via, ovvero, e levatel d'intorno; modo proverb. che vale, ch'Egli è utile dar qualche cosa del suo a' tristi, perch'e' ti si lievin dinanzi. Lat. nummum quaerit pestilentia, duos illi da, et ducat sese.
Definiz: §. XXIV. Diavol porta, e diavol reca; pur modo proverb. che si dice dello spendere, e gettar via più, che non si conviene, rimettendosi all'arbitrio della fortuna.
Esempio: Bellinc. son. 183. Ambrogio, diavol porta, e diavol reca.
Definiz: §. XXV. E altresì in modo proverb.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 23. Onore con danno, al diavol l'accomando (cioè: non serve a nulla, non è buona cosa)
Definiz: §. XXVI. Può fare il gran diavolo; maniera di giurare.
Esempio: Ambr. Cof. 3. 6. Può fare il gran diavolo, Che voi non mi lasciate quel, ch'ho in animo Esequir.